I Trigger Points: cosa sono, perché si formano e quanto è importante trattarli
I Trigger Points, anche noti in letteratura con l'acronimo TrPs, sono delle aree ipersensibili all'interno di un muscolo costituiti da un insieme di sarcomeri in stato di continua contrazione. Il dolore viene generato dall'accumulo di sostanze algogene e infiammatorie come sostanza P, CGRP, istamina e citochine che non vengono adeguatamente degradate e smaltite, andando a creare una sensibilizzazione a livello dei nocicettori periferici e innescando in questo modo una cascata di eventi che può portare a sensibilizzazione centrale. I Trigger Points sono alla base della sindrome miofasciale e sono stati studiati in letteratura in tutte le maggiori affezioni muscoloscheletriche: cefalea di tipo tensivo, emicrania, dolore cervicale, dolore lombare, impingement di spalla, artrosi di ginocchio, tendinopatie. Si possono formare in seguito a sovraccarico funzionale determinato da posture mantenute, in conseguenza di schemi di movimento errati e ripetuti nel tempo o dopo traumi, inoltre fattori quali lo stress sia fisico che psicologico possono giocare un ruolo fondamentale agendo come elementi perpetuanti. I Trigger Points sono responsabili sia di dolore locale che riferito a distanza, di debolezza e incoordinazione motoria, di sintomi autonomici quali cefalea, vertigini, nausea e acufeni, di precoce affaticamento del muscolo e di alterato timing di reclutamento muscolare. Inoltre, essendo sorgenti di dolore profondo e costante, sono in parte responsabili della sensibilizzazione centrale, fenomeno che porta a un abbassamento della soglia del dolore anche in zone lontane dai Trigger Points e alla base di molti dolori cronici. Da qui emerge l'importanza della loro individuazione per poterli trattare nel modo corretto.
Un corso strutturato appositamente per riconoscere e trattare i Trigger Points
In questo percorso didattico dal titolo "Il Ruolo dei Trigger Points nel Dolore Muscoloscheletrico: un Approccio Integrato EBM" vengono presentate le più recenti evidenze in letteratura sulle ipotesi patofisiologiche dei Trigger Points, sulla loro diagnosi e sul loro trattamento. In particolare si entra nello specifico discutendo del ruolo che i Trigger Points rivestono nelle patologie del rachide cervicale, al loro ruolo nelle sindromi da colpo di frusta e nelle cervicalgie non traumatiche in accordo con quanto emerso dagli studi più recenti a riguardo su cui il docente incaricato, Matteo Castaldo, ha svolto un dottorato di ricerca (PhD) presso l'Università di Aalborg, affiancandolo all'attività clinica su paziente. Viene inoltre affrontato il ruolo dei Trigger Points nelle patologie di spalla, in quelle lombari, di anca e di ginocchio, situazioni in cui sono spesso coinvolti e sovente poco considerati nonostante la letteratura a riguardo. Il corso si compone di un'ampia e ricca parte pratica in cui i partecipanti imparano tramite la palpazione a fare diagnosi di Trigger Points, a evocare il dolore riferito e la Local Twitch Response (LTR), potendo inoltre praticare le tecniche più comunemente usate per il trattamento dei Trigger Points come:
• Compressione diretta
• Contrazioni assistite
• Stretching locale
• Rilasciamento posizionale
• Tecniche a energia muscolare (MET)
Letture consigliate:
Di Matteo Castaldo è possibile leggere le seguenti pubblicazioni scientifiche sui Trigger Points per meglio prepararsi al corso:
- Muscle Triggers as a Possible Source of Pain in a Subgroup of Tension-type Headache Patients?
- MTPs are a peripheral source of nociception
- Myofascial Trigger Points in patients with whiplash-associated disorders and mechanical neck pain
Obiettivi:
Al termine del corso il partecipante sarà in grado di:
• Impostare una corretta sequenza palpatoria
• Riconoscere, palpare e disegnare sulla cute i principali reperi ossei e articolari
• Riconoscere e palpare i principali muscoli, i legamenti e le inserzioni tendinee
• Delineare e disegnare i limiti dei muscoli superficiali
• Rapportare la topografia di nervi e vasi con i reperi osteo-muscolari
• Conoscere le basi patogenetiche dei Trigger Points ed i loro effetti sull'organismo
• Saper fare diagnosi di Trigger Points
• Eseguire un'appropriata valutazione dei Trigger Points del paziente
• Conoscere l'attivazione e le caratteristiche cliniche di almeno venticinque muscoli differenti
• Riconoscere l'importanza dei Trigger Points all'interno della sintomatologia di ciascun paziente
• Integrare il trattamento dei Trigger Points con le tecniche articolari
• Inquadrare i Trigger Points all'interno delle disfunzioni più comuni del rachide cervicale, spalla, rachide lombare, anca e ginocchio
• Applicare le tecniche di trattamento conservativo più spesso utilizzate come compressione ischemica, tecniche a energia muscolare, contrazioni assistite, stretching locale, rilasciamento posizionale