Cos'è e a cosa è dovuta la KAF o artrofibrosi del ginocchio
L'artrofibrosi del ginocchio, da qui in avanti "KAF" (dall'inglese Knee ArthroFibrosis), è una complicazione ortopedica che può verificarsi in seguito a infortuni con lesioni o a interventi chirurgici anche di procedure minori, come ad esempio una meniscectomia parziale, in cui una risposta infiammatoria esagerata e incontrollata porta a un'eccessiva e anomala formazione di tessuto cicatriziale, e da qui a una dolorosa restrizione del range di movimento ("ROM", Range Of Motion) articolare.
A cosa può condurre
Questa condizione clinica può poi evolvere in atrofia muscolare, accorciamento del tendine rotuleo e cicatrizzazione localizzata o generalizzata all'interno e all'esterno dell'articolazione del ginocchio, coinvolgendo quindi l'intera capsula articolare che si ispessisce, generando uno stato di iper compressione e ipomobilità rotulea. Il tendine rotuleo tende ad accorciarsi e il corpo adiposo di Hoffa, che spesso diventa colloso e aderente all'aspetto posteriore del tendine rotuleo stesso, traziona quest'ultimo verso il centro del ginocchio provocando una condizione di rotula baja, o infera. Si instaurano poi una serie di variazioni anatomiche tipiche della patologia. La combinazione di questi fattori nei casi più gravi di artrofibrosi del ginocchio comprime l'intera articolazione che diventa rigida con perdita di flesso-estensione, molto diversa a seconda dei casi, e con mobilità rotulea potenzialmente minima o assente. La mancanza di estensione completa e la patella infera possono poi generare danni alla cartilagine articolare.
Cosa si può fare e come si interviene
Con questa patologia, poco nota a medici chirurghi e fisioterapisti, la riabilitazione altamente specializzata è sempre il primo approccio, che risulta quindi fondamentale: tale trattamento specifico per la KAF richiede grande expertise e si concentra sul progressivo e non aggressivo ripristino del ROM articolare. Questa prima fase avviene nei limiti del possibile: non sempre infatti il recupero può avere luogo in maniera completa, specialmente nei casi che giungono all'attenzione del clinico specializzato dopo diversi mesi dall'onset non riconosciuto della patologia e/o dopo molteplici interventi chirurgici che possono aggravare la situazione. Ci si concentra anche sulla gestione del loop infiammatorio incontrollato, del gonfiore e dell'eventuale stato di sensibilizzazione centrale.
Nuove modalità di approccio terapeutico
Quanto appena detto implica strategie riabilitative ad hoc totalmente differenti rispetto alla classica riabilitazione di un infortunio o di uno status post-chirurgico di ginocchio, attraverso un tempestivo e coordinato supporto farmacologico, una normalizzazione del dolore e della sensibilizzazione centrale o periferica del sistema nervoso e un'educazione del paziente in merito agli esercizi da ripetere sistematicamente a casa secondo i principi del Low Load Prolonged Stretching (LLPS) da effettuarsi poco ma spesso. Un'équipe di fisioterapisti preparati è cruciale per riconoscere in tempo l'insorgenza precoce della KAF e adattare immediatamente il piano riabilitativo integrando quello farmacologico. Il rinforzo non è l'obiettivo primario in caso di KAF: forzare il ginocchio attraverso una riabilitazione aggressiva per recuperare la mancata flessione e/o estensione non farebbe che aggravare la situazione. Gli sforzi si devono invece concentrare su un adeguato sollievo dal dolore mentre si recupera il ROM articolare e quello rotuleo, nel rendere aderenze e fibrosi più flessibili ed elastiche portandole infine alla loro evoluzione tramite deformazione plastica e, se possibile, al riassorbimento parziale o completo senza infiammare ulteriormente il ginocchio.
Il paziente al centro
Il trattamento dei deficit di ROM richiede un alto livello di compliance del paziente e una sua adesione a un programma specialistico da seguire sia in studio sia a domicilio, ricorrendo quando necessario all'utilizzo di taluni dispositivi dedicati. Quando i sintomi, la rigidità e la disabilità non migliorano nonostante la fisioterapia specialistica di alta qualità, diventa opportuno per il fisioterapista riportare il paziente dal chirurgo ortopedico e discutere con lui e col paziente le migliori opzioni disponibili, talvolta pianificando un intervento chirurgico dedicato nel momento più appropriato. L'eventualità di un intervento deve essere posta e quindi eseguita da un chirurgo ortopedico che ha sviluppato competenze specifiche nel trattamento della KAF del ginocchio: nel caso in cui questo intervento chirurgico venga eseguito per ripristinare il ROM del ginocchio e della rotula, fare un debridement chirurgico dei tessuti cicatriziali e altro, il regime di fisioterapia specializzata deve avere inizio subito dopo, già nel letto. La riabilitazione deve essere eseguita ogni giorno, con un programma rigoroso, il cui obiettivo primario è recuperare e mantenere il ROM mentre il ginocchio ritrova la sua omeostasi nelle prime 6-8 settimane.
Obiettivi
Al termine del corso il partecipante sarà in grado di:
• Sviluppare la capacità di diagnosi precoce di KAF
• Diventare un esperto di 1° livello per i pazienti affetti da KAF, in grado di offrire immediato supporto con programmi specialistici garantendo le migliori chance di recupero
• Avere chiare le priorità, a seconda della gravità del singolo caso, nella riabilitazione specialistica di KAF
• Conoscere gli aspetti farmacologici e chirurgici della KAF
• Conoscere i vari approcci e le tecniche chirurgiche dedicate alla KAF, comprendendo perché la presenza in sala operatoria è importante
• Conoscere i device di supporto alla riabilitazione della KAF
• Avere una visione dall'alto della letteratura scientifica in merito alla KAF
• Padroneggiare l'aspetto psicologico dei pazienti affetti da KAF sviluppando una comunicazione efficace