Introduzione e storia del Dry Needling
Le tecniche miofasciali sono sempre più numerose e in forte espansione: alcune di loro sono altamente specialistiche, richiedono pertanto una formazione specifica e ben definita per il loro apprendimento. Il Dry Needling è una di queste: nato per rispondere all'esigenza di cura dei disturbi muscoloscheletrici, si tratta di una tecnica di trattamento utilizzata dai fisioterapisti in molti paesi del mondo fin dagli anni '80 . Il concetto di Dry Needling deriva direttamente da Karel Lewit, il quale dimostrò una diminuzione del dolore diretta in quasi il 90% dei pazienti nel distretto trattato con l'ago, egli chiamò questo fenomeno needle effect (effetto ago) per differenziarlo dall'effetto ottenuto per iniezione di farmaci. Come racconta il suo allievo diretto Giancarlo Russo, oggi famoso fisioterapista italiano, Karel si accingeva a compiere un'infiltrazione di anestetico ad un paziente ma la sua infermiera gliene passò una che conteneva soluzione fisiologica; il paziente migliorò all'istante così da offrire immediatamente a Karel Lewit la considerazione che fosse stato l'ago ad avere avuto effetto e non il liquido.
Differenze tra Agopuntura Tradizionale Cinese (ATC) e Dry Needling (DN)
A dispetto di un'apparente somiglianza con l'agopuntura, le due tecniche sono completamente differenti: l'agopuntura è basata sul concetto teorico che i meccanismi del corpo umano sono regolati da un'energia vitale che scorre nel corpo attraverso canali chiamati meridiani. L'agopunturista ricerca nei meridiani variazioni anomale di energia e tratta per mezzo di aghi dei punti specifici mirando a normalizzare il flusso di energia. La tecnica prevede l'inserimento di un ago attraverso la cute, ago che successivamente viene lasciato agire senza che venga manipolato dall'operatore. La tecnica di Dry Needling invece è basata su un concetto teorico differente e deriva classicamente da tre tipi di modelli:
• Il modello di sensibilizzazione centrale segmentale
• Il modello radicolare
• Il modello Trigger Point (TrP)
Il più conosciuto e diffuso tra gli addetti ai lavori è certamente il modello Trigger Point Dry Needling (TrPDN), in altri termini il trattamento per mezzo di aghi dei Trigger Points miofasciali, scoperti nelle ricerche di Janet Travell e David Simons
Scopi terapeutici della tecnica
Il fine terapeutico è quello di alleviare le disfunzioni sensoriali, motorie e del sistema nervoso autonomo conseguenti alla presenza dei Trigger Points miofasciali. I Trigger Points sono punti di massimo accorciamento all'interno di una banda tesa (taut band) di un muscolo che causano dolore proiettato in territori anatomici lontani dall'origine e senza corrispondenza dermatomerica. La tecnica prevede le stimolazione dei Trigger Points situati all'interno della banda tesa del muscolo manipolando un ago sterile con manovre specifiche al fine di distruggere la placca neuromotrice e stimolare il recettore muscolare così da abbattere immediatamente il dolore del paziente producendo un effetto istantaneo di rilassamento muscolare con un aumento dell'elasticità del muscolo interessato. La caratteristica di essere una tecnica locale che raggiunge direttamente i Trigger Points, la rende una delle tecniche più efficaci nel trattamento dei disturbi muscoloscheletrici del paziente legati al dolore o alla perdita di mobilità.
Il corso: struttura e didattica
Il percorso didattico, articolato in tre moduli di tre giorni ciascuno per sessanta ore totali, introduce ai principi terapeutici del Dry Needling che viene presentato come una tecnica integrata nel trattamento riabilitativo e nel ragionamento clinico. Questo progetto formativo permetterà ai discenti di conoscere e padroneggiare questa metodica, di praticarla e di avere le conoscenze cliniche necessarie per applicarla quotidianamente.
Obiettivi
Al termine del corso il partecipante sarà in grado di:
• Conoscere le caratteristiche cliniche della sindrome del dolore miofasciale e dei Trigger Points
• Conoscere le controindicazioni, i rischi e le complicazioni generali delle diverse tecniche di Dry Needling
• Conoscere i diversi modelli di dolore muscoloscheletrico e le loro caratteristiche semeiologiche
• Conoscere i meccanismi fisiologici e neurofisiologici del trattamento con Dry Needling
• Imparare a identificare i Trigger Points miofasciali nei pazienti
• Applicare le conoscenze teoriche nei casi pratici
• Possedere le abilità manuali necessarie per l'applicazione delle tecniche di Dry Needling nella pratica clinica quotidiana
• Possedere le capacità di ragionamento clinico necessarie per l'applicazione della tecnica di Dry Needling
• Possedere la conoscenza della sua applicazione a muscoli specifici per migliorare specifiche situazioni cliniche di ciascun paziente