L’autoefficacia nel contesto sanitario sportivo
In psicologia, con il termine "autoefficacia", si intende la percezione che una persona ha delle sue capacità di compiere con successo un dato compito (Bandura, 1976; 1986; 1997); in ambito sportivo, nello specifico, questo costrutto si riferisce a quanto una persona creda di potercela fare e si fidi delle sue capacità nel raggiungere determinati obiettivi atletici o motori, affrontando con successo le sfide che si trova davanti. Perché è importante che un professionista sanitario sportivo conosca questo concetto e sappia sostenere l’autoefficacia dei propri pazienti? Perché essa può incidere (sia in positivo che in negativo) sulla performance sportiva e sui risultati dei percorsi terapeutici. Alcuni studi in letteratura, infatti, mostrano una relazione positiva tra il livello di autoefficacia dell’individuo e la sua performance atletica (Bandura, 1997; Zinsser et al, 2001). Questo perché, quando uno sportivo è sicuro delle sue capacità, sperimenta emozioni più piacevoli, maggiore concentrazione, maggior impegno e perseveranza, migliori strategie di gioco, una maggiore motivazione intrinseca e maggior resilienza e resistenza agli ostacoli; tutti gli elementi che agiscono positivamente sul successo sportivo (Weinberg & Gould, 2015; Csikszentmihalyi, 1975, 2000; Hutchinson, Sherman, Martinovic & Tenenbaum, 2008; Tolli & Schmidt, 2008; Weinberg, Yukelson & Jackson, 1980). Anche uscendo dalla dimensione agonistica ed entrando in quella clinica, l’autoefficacia conta. Si è visto infatti che credere nelle proprie capacità rappresenti una delle dimensioni psicologiche che più di tutte entra in gioco nell’aderenza terapeutica. Nello specifico, quanto più il paziente crede nelle sue capacità tanto più si impegnerà ed aderirà alle raccomandazioni ed indicazioni del professionista sanitario sportivo, migliorando le probabilità del successo terapeutico o riabilitativo (Podlog et al. 2014).
Le fonti dell'autoefficacia
Da cosa derivano i livelli di autoefficacia di una persona? Secondo Bandura, la fiducia nelle proprie capacità origina da diverse fonti: l’esperienza diretta o immaginata del successo in quel dato compito, l’osservare il successo altrui in quella abilità, gli incoraggiamenti, sia autodiretti che ricevuti e i particolari stati fisiologici ed emotivi vissuti nella persona (Bandura, 1977, 1986, 1997; Hauck, Carpenter & Frank, 2008; Maddux & Meier, 1995; Martin & Gill; 2002). La conoscenza approfondita di queste fonti è fondamentale per il professionista sanitario sportivo, in quanto consente di far leva su di esse adottando specifiche strategie pratiche (Weinberg & Gould, 2015).
Strumenti e modalità per valutare e monitorare l'autoefficacia
Per intervenire efficacemente sul potenziamento e la promozione dell'autoefficacia, il professionista sanitario sportivo dovrebbe prima di tutto conoscere le basi teoriche di questo costrutto. Nello specifico, essendo l’autoefficacia un costrutto compito-specifico, è fondamentale che il professionista riesca a comprendere per quale abilità nello specifico sia importante che il paziente provi fiducia. Aspetti spesso rilevanti nel contesto sportivo sono la capacità di eseguire gesti atletici, la capacità di concentrarsi, la capacità di reagire agli errori, la capacità di fare scelte efficaci, la capacità di ottenere una buona forma fisica, la capacità di superare gli ostacoli e la capacità di mantenere il controllo (Vealey & Knight, 2002; Hays, Maynard, Thomas e Bawen 2007). Una volta individuate le dimensioni di autoefficacia rilevanti per il proprio lavoro, è fondamentale che il professionista ne sappia effettuare un’analisi nel proprio paziente, indagandone i livelli e le fonti presenti e potenziali. Nel farlo, il professionista sanitario sportivo si può basare sulla raccolta di feedback dei propri pazienti, attraverso domande dirette e tramite strumenti pratici, come tabelle, questionari, sessioni di brainstorming (Weinberg & Gould, 2015).
Tecniche di comunicazione per potenziare l'autoefficacia
La comunicazione incide sull’autoefficacia? Se sì, come può muoversi al meglio un professionista sanitario sportivo per aiutare il paziente a credere maggiormente nelle sue capacità? Sembra proprio di sì: è importante, in particolare, prestare attenzione all’uso dei propri feedback. La letteratura evidenzia come sia importante fornire dei commenti che incoraggino i sentimenti di competenza, l’apprendimento e l’impegno personale piuttosto che feedback che rendono il paziente passivo rispetto al suo percorso e che si focalizzano sulle conseguenze esterne. (Weinberg, & Gould, 2015). Lo stesso vale per i feedback negativi, volti a segnalare dei comportamenti indesiderati; in questi casi, mostrarsi giudicanti o punitivi risulta del tutto controproducente proprio perché, oltre a causare sfiducia e demotivazione, non si offrono spunti al paziente sulle modalità attraverso le quali potersi migliorare e, conseguentemente, credere nelle proprie capacità. In aggiunta, le ricerche incoraggiano l’uso di feedback che includano dei suggerimenti pratici (Weinberg & Gould, 2015).
Tecniche di pianificazione per promuovere l'autoefficacia: il goal setting
Intervenire concretamente sulla promozione dell'autoefficacia dei propri pazienti significa anche impegnarsi nel dedicare tempo e spazio alla definizione degli obiettivi (ovvero, al goal setting). Si è visto, infatti, che la definizione funzionale degli obiettivi può aumentare l’autoefficacia, l’aderenza terapeutica ed il senso di padronanza dei pazienti (Evans & Hardy, 2002a; Penpraze & Mutrie, 1999). Questo avviene per due motivi: in primo luogo, immaginare in prima persona il proprio successo accresce i sentimenti di autoefficacia; in secondo luogo, la pianificazione di obiettivi realistici e sostenibili permette di raggiungere dei successi graduali, altra fonte di autoefficacia. A tal proposito, gli studi in letteratura consigliano di concordare gli obiettivi all’interno della relazione, in modo che siano: a breve termine, specifici, misurabili, raggiungibili, sfidanti e collocati nel tempo, preferendo obiettivi di prestazione rispetto a quelli di risultato (Podlog et al. 2014).
Lo psicologo sportivo e l'autoefficacia
Anche rispetto al tema dell'autoefficacia, nel lavoro con i propri pazienti è consigliabile adottare un approccio integrato, all’interno di un lavoro d’equipe tra i diversi professionisti del settore. Nello specifico, è bene coinvolgere la figura dello psicologo sportivo che riveste un ruolo fondamentale nel supporto e nel potenziamento della fiducia nelle proprie capacità. Lo psicologo dello sport è una figura professionale che impiega teorie e tecniche psicologiche per la valutazione, la prevenzione, il sostegno e l’abilitazione/riabilitazione di abilità mentali finalizzate al miglioramento del benessere delle persone e delle loro performance sportive, tra cui - appunto - l’autoefficacia. Attraverso un’attenta valutazione (ottenuta attraverso strumenti scientifici) e l’implementazione di tecniche di mental training, lo psicologo contribuisce attivamente al potenziamento dell’autoefficacia dei pazienti e atleti, un fattore cruciale per migliorare le prestazioni sportive e il benessere psicologico.
La didattica
Il corso include spiegazioni teoriche approfondite, schemi riassuntivi, esempi e suggerimenti pratici per professionisti che lavorano in ambito sportivo. Dopo un’introduzione sul costrutto psicologico dell’autoefficacia, verranno approfondite le sue implicazioni sui risultati sportivi, gli outcome terapeutici e, in generale, il benessere individuale. Inoltre, verranno approfondite le diverse abilità rispetto nelle quali è importante che i pazienti credano in loro stessi. Si passerà poi ad analizzare le fonti dell'autoefficacia, ovvero quei fattori che contribuiscono alla sua formazione e al suo rafforzamento, fornendo così degli strumenti utili per potenziarla. Dopodiché, verrà dato spazio al potenziale intervento delle figure sportivo-sanitarie, offrendo spunti pratici di sensibilizzazione, analisi, valutazione ed intervento. Infine, verrà approfondita la figura dello psicologo sportivo e di come possa essere d’aiuto ai professionisti (ed ai loro pazienti), che lavorano in ambito sportivo.
Modalità di svolgimento
Il corso si svolge in diretta online in modalità sincrona in un'aula virtuale con l'organizzazione di PhisioVit, una docente che tiene le lezioni in lingua italiana e un massimo di cinquecento partecipanti. L'evento può essere seguito da ogni dispositivo. Le lezioni del programma sono organizzate sono organizzate secondo il seguente calendario didattico: giovedì 6 febbraio 2025 dalle 21.00 alle 23.00 in aula plenaria. A seguito dell'iscrizione a questo evento online, si ricevono i link per accedere nei giorni e agli orari prestabiliti alle aule didattiche virtuali.
Cosa si ottiene partecipando a questo corso online
Il partecipante regolarmente iscritto ha diritto a:
• Accesso all'aula plenaria virtuale dove si svolgono i lavori
• Assistenza tecnica pre, durante e post corso
• Una chat dedicata alle domande
• Interazione via microfono/webcam con la relatrice
• Registrazione del corso online (*1)
• Dispense appositamente progettate dalla relatrice
• Attestato di partecipazione
• Certificato dei 4,5 Crediti ECM ottenuti al superamento del questionario (*2)
(*1) Entro qualche ora dalla conclusione del corso online, la registrazione dello stesso sarà disponibile in piattaforma didattica sul proprio pannello personale.
(*2) IMPORTANTE: il questionario di apprendimento ECM per normativa Age.Na.S. va completato entro e non oltre tre giorni dalla conclusione di un evento sincrono e quindi, in questo caso, entro domenica 9 febbraio 2025. Sempre nel rispetto della normativa Age.Na.S., i tentativi a disposizione di ogni discente per superare il questionario di apprendimento e ottenere i 4,5 crediti ECM previsti sono un massimo di cinque.
Obiettivi
Al termine dell'intero percorso formativo il partecipante sarà in grado di:
• Acquisire conoscenze relative al concetto di autoefficacia in ambito sanitario sportivo
• Informare e educare i pazienti sulle fonti dell’autoefficacia e sulla sua importanza in ambito sanitario e sportivo
• Riconoscere e valutare bassi livelli di autoefficacia e intervenire per potenziarla
• Identificare e promuovere l’intervento dello psicologo dello sport in caso di necessità