Esercizio fisico: i benefici psicologici
Nel contesto dell'epoca moderna, la pratica dell'esercizio fisico ha assunto un ruolo centrale nella vita di milioni di individui in tutto il mondo. Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che esso è associato a una vasta gamma di benefici per la salute, che vanno ben oltre il semplice miglioramento della forma fisica. L'esercizio fisico, in particolare, è noto per migliorare il benessere psicologico e la salute mentale delle persone (Weinberg, & Gould, 2015). Il primo si riferisce alla capacità di sfruttare le proprie abilità, di rispondere efficacemente alle sfide quotidiane, di stabilire relazioni soddisfacenti e mature, di adattarsi ai mutamenti ambientali (World Health Organization, 2022). Diversamente, il concetto di salute mentale si riferisce ad uno stato di benessere psichico che si muove lungo un continuum che può andare da uno stato di completo benessere, ad uno stato di equilibrio, ad uno stato di malessere fino al disagio psicologico (Lardon, 2012). A fronte di queste premesse, è possibile che in alcuni casi l'esercizio fisico possa essere nocivo per il benessere e la salute mentale? Se sì, in quali casi assume questa forma? A quali aspetti dovrebbe essere sensibile un professionista sanitario operante nel contesto sportivo?
Le motivazioni alla pratica dell'esercizio fisico
Nonostante siano ormai chiari i benefici psicofisici dell'esercizio fisico, solo una piccola percentuale di individui pratica attività fisica con questa finalità principale. Ma come mai? Cosa spinge le persone a fare o non fare esercizio fisico? Non tutte le persone sono uguali, ciascuna possiede motivazioni diverse; Molti sì, praticano attività fisica per ridurre problematiche cardiovascolari, divertirsi, ridurre lo stress e la depressione, sentirsi meglio con se stessi, socializzare con gli altri... (Weinberg, & Gould, 2015). In moltissimi casi, tuttavia, le spinte principali sono legate a questioni estetiche, come controllare il proprio peso, raggiungere una forma fisica desiderata, diventare più muscolosi (Hausenblas, Brewer, & Van Raalte, 2004), dimensioni spesso in sovrapposizione con la psicopatologia dei disturbi dell'alimentazione e della nutrizione. A prescindere dal tipo di obiettivo, l'individuo può percepire diversi livelli di motivazione e conseguenze dedizione all'esercizio fisico. Qual è il confine tra una sana costanza e passione per l'esercizio fisico e una condizione di eccesso patologico?
L'esercizio fisico eccessivo e compulsivo: definizione e differenze con l'esercizio fisico salutare
Si parla di esercizio fisico eccessivo e compulsivo quando la motivazione all'esercizio fisico si trasforma in una compulsione ossessiva: si tratta di una forma di dipendenza negativa che conduce l'individuo ad allenarsi troppo di frequente, per troppo tempo ed in modo eccessivamente intenso. Solitamente, chi aderisce a questo tipo di esercizio lo fa per “obbligo” e senso del “dovere”, per acquisire una forma fisica o per non perdere i risultati raggiunti e per allontanare l'ansia ed il senso di colpa associati alla mancanza di esercizio (Dalle Grave, 2016; Weinberg, & Gould, 2015). Diversamente, un coinvolgimento sano e positivo si ha quando la persona riesce a integrare in modo equilibrato una routine regolare di esercizio fisico all'interno della propria quotidianità; in questo caso, l'individuo permette al proprio corpo di recuperare ed alimentarsi a sufficienza e vive l'attività fisica come una “sana abitudine” importante per la propria vita, ma allo stesso
tempo lascia spazio anche ad altre dimensioni altrettanto importanti come la sfera lavorativa, familiare e relazionale (Weinberg, & Gould, 2015).
Fattori di rischio e cause dell'esercizio fisico eccessivo e compulsivo
Tra le cause ed i fattori di rischio che rendono più probabile l'insorgenza del fenomeno dell’esercizio fisico eccessivo e compulsivo troviamo i disturbi del comportamento alimentare (Dalle Grave, Calugi, Marchesini, 2008); può capitare, infatti, che l'esercizio fisico eccessivo e compulsivo si manifesti con la funzione di “compensare” le calorie assunte in eccesso a seguito di un episodio di abbuffata o in cui l'individuo percepisce di aver mangiato troppo (Fairburn, 2013). Ma non solo, si riscontrano come possibili fattori di rischio anche il perfezionismo e i tratti ossessivo-compulsivi (Davis & Claridge, 1998; Lichtenstein, Christiansen et al. 2014; Wojdylo et al. 2013), la personalità narcisistica e la bassa autostima (Bruno et al. 2014), i sintomi depressivi e lo stress (Lichtenstein et al 2018). Questi ultimi, in particolare, insieme all'ansia sembrano giocare un ruolo cruciale nel mantenimento della dipendenza da esercizio fisico (Macfarlane, 2016).
Effetti negativi sull'individuo dell'esercizio fisico eccessivo e compulsivo
Purtroppo, in molti casi, l'esercizio fisico eccessivo e compulsivo viene spesso sottovalutato sia dall'individuo che lo vive sia da chi gli sta intorno, e viene, spesso giustificato e frainteso come una passione molto forte. In realtà, questo fenomeno, per sua natura, espone l'individuo ad un'attività fisica che diventa molto pericolosa per la sua salute e sicurezza, aumentando la probabilità di incorrere in gravi conseguenze fisiche, psicologiche e sociali, tra cui l'isolamento sociale, i danni psico-fisici associati alla carenza di riposo, e la messa in atto di pattern comportamentali pericolosi per la propria salute alimentare (Dalle Grave, 2016). Inoltre, gioca un ruolo importante nel mantenere ed alimentare ulteriormente i disturbi del comportamento alimentare (Dalle Grave, 2008).
Il ruolo del professionista sanitario sportivo: come riconoscere i campanelli d'allarme
ll ruolo del professionista sanitario sportivo riveste un'importanza cruciale, poiché queste condizioni possono manifestarsi con sintomi psicologici, fisici e comportamentali che possono sfuggire all'attenzione di altri professionisti. Nell'ambito della pratica, è essenziale riconoscere i segnali di avvertimento che indicano una possibile eccessiva dedizione all'attività fisica, al fine di intervenire precocemente e fornire il supporto necessario per prevenire ulteriori danni. Altri segnali possono includere una storia di lesioni muscolari o articolari ricorrenti e apparentemente ingiustificate, un'eccessiva insistenza nel continuare l'attività fisica nonostante il dolore o il rischio di danni fisici, o una mancanza di aderenza alle raccomandazioni del professionista sanitario riguardanti il riposo e il recupero. Altri ancora possono includere un'ansia e una preoccupazione costanti riguardo alla forma fisica e al peso corporeo, una resistenza a modificare l'intensità o la frequenza dell'esercizio fisico nonostante i consigli del professionista, o un'eccessiva preoccupazione per il mantenimento di un regime di allenamento rigido e non flessibile.
Approcci terapeutici e strategie di intervento
Lo psicoterapeuta svolge un ruolo fondamentale nel comprendere, valutare e trattare questa condizione, che può causare significativi impatti sulla salute mentale e fisica degli individui coinvolti. L'esercizio fisico eccessivo e compulsivo non è semplicemente una manifestazione di zelo o impegno eccessivo nell'allenamento, ma spesso è radicato in dinamiche psicologiche più profonde. Lo psicoterapeuta, attraverso un'approfondita valutazione, può individuare i fattori scatenanti e le dinamiche sottostanti che contribuiscono all'eccesso di attività fisica e lavorare con il paziente per sviluppare strategie che favoriscano un rapporto più sano con l'attività fisica. Per questo motivo, è essenziale che i professionisti sanitari sportivi siano in grado di identificare quando e come coinvolgere questa figura professionale nella propria pratica professionale.
La didattica
Il corso include spiegazioni teoriche approfondite, schemi riassuntivi, esempi e suggerimenti pratici per professionisti che lavorano in ambito sportivo. Dopo un'introduzione sull'importanza dell'esercizio fisico per il benessere e la salute mentale, verrà approfondito il tema dell'esercizio fisico eccessivo e compulsivo, analizzandone cause e fattori di rischio e potenziali impatti negativi sulla salute dell'individuo. Successivamente, verrà dato spazio al potenziale intervento delle figure sportivo-sanitarie, offrendo spunti pratici di prevenzione e intervento. Infine, verrà approfondita la figura dello psicoterapeuta e di come possa essere d'aiuto a professionisti che lavorano in ambito sportivo.
Modalità di svolgimento
Il corso si svolge in diretta online in modalità sincrona in un'aula virtuale con l'organizzazione di PhisioVit, una relatrice che impartisce le lezioni in lingua italiana e un massimo di cinquecento partecipanti. L'evento può essere seguito da ogni dispositivo. Le lezioni appartenenti al programma sono organizzate secondo il seguente calendario didattico: lunedì 24 giugno dalle 21.00 alle 23.00 in aula plenaria. A seguito dell'iscrizione a questo evento online, si ricevono i link per accedere nei giorni e agli orari prestabiliti alle aule didattiche virtuali.
Cosa si ottiene partecipando a questo corso online
Il partecipante regolarmente iscritto ha diritto a:
• Accesso all'aula plenaria virtuale dove si svolgono i lavori
• Assistenza tecnica pre, durante e post corso
• Chat dedicata alle domande
• Interazione via microfono/webcam con la relatrice
• Registrazione del corso online (*1)
• Dispense appositamente progettate dalla relatrice
• Attestato di partecipazione
• Certificato dei 4,5 Crediti ECM ottenuti al superamento del questionario (*2)
(*1) Entro qualche ora dalla conclusione del corso online, la registrazione dello stesso sarà disponibile in piattaforma didattica sul proprio pannello personale.
(*2) IMPORTANTE: il questionario di apprendimento ECM per normativa Age.Na.S. va completato entro e non oltre tre giorni dalla conclusione di un evento sincrono e quindi, in questo caso, entro giovedì 27 giugno. Sempre nel rispetto della normativa Age.Na.S., i tentativi a disposizione di ogni discente per superare il questionario di apprendimento e ottenere i 4,5 crediti ECM previsti sono un massimo di cinque.
Obiettivi
Al termine dell'intero percorso formativo il partecipante sarà in grado di:
• Acquisire conoscenze relative all'esercizio fisico eccessivo e compulsivo
• Riconoscere e intervenire su potenziali cause e fattori di rischio per promuovere un esercizio fisico salutare
• Declinare le conoscenze teoriche acquisite nella propria pratica professionale, sia in ottica preventiva che terapeutica
• Informare e educare i pazienti sulle componenti psicologiche da monitorare rispetto all'esercizio fisico eccessivo e compulsivo
• Riconoscere campanelli d'allarme utili per intercettare necessità di intervento dal punto di vista psicologico
• Riconoscere e attivare l'intervento dello psicoterapeuta in caso di necessità