Dalla cellulite alle adiposità localizzate alla PEFS
Il termine cellulite venne introdotto nel 1922 per definire le modificazioni del pannicolo adiposo sottocutaneo. Per molti anni con questo termine ci si riferì a una infiammazione degli adipociti sottocutanei, solo nel 1982 si chiarirono gli aspetti istopatologici della cellulite stabilendo che era doveroso distinguere due situazioni diverse:
• L'adiposità localizzata (AL) che consiste in un semplice aumento degli adipociti
• La panniculopatia edemato fibro sclerotica (PEFS) ovvero la vera e propria cellulite
Gli anni e la pratica hanno dimostrato che le forma pure di AL o PEFS sono rare, generalmente si riscontrano forme miste: in altri termini in una zona in cui vi è un aumento dell'adiposità localizzata, si impianta anche il processo della panniculopatia.
Cos'è la panniculopatia edemato fibro sclerotica?
È una patologia e non un inestetismo della cute, si tratta quindi di un vero e proprio disordine microvasculo-tissutale. Alla base di tutto vi è un'alterazione del microcircolo veno-linfatico, quindi una ipo-ossigenazione del tessuto che con il tempo conduce a una stasi circolatoria e a un accumulo di liquidi e cataboliti a livello dell'interstizio. La cellula viene così a trovarsi in uno stato di sofferenza generale non riuscendo più a eliminare le sostanze di rifiuto, l'accumulo delle stesse rende difficoltoso l'arrivo di ossigeno ed elementi nutritivi per la cellula stessa: il tessuto produce nuove fibre collagene che legano gli adipociti tra di loro formando veri e propri gruppi di noduli e micronoduli. Con il progressivo aggravamento del danno, tali noduli aumentano di numero e dimensione tendendo a unirsi formando noduli palpabili sulla superficie cutanea. In questo contesto il danno vascolare è progressivo e aumenta l'incapacità di drenare i cataboliti cellulari, di conseguenza fa aumentare la sofferenza cellulare che conduce con il tempo alla fibrosi e alla sclerosi del tessuto.
Gli stadi
Mano a mano che il danno vasculo-tissutale aumenta, è possibile evidenziare un peggioramento del quadro anatomofunzionale. È vero però che gli stadi sono solo delle evoluzioni e dei peggioramenti didattici ma nella realtà, nella stessa persona, quasi sempre troviamo zone cutanee con stadi diversi di PEFS.
• I stadio (edema) – Si ha una prima alterazione della permeabilità capillare. In questo stadio la paziente avverte solo un'iniziale pesantezza agli arti inferiori.
• II stadio (modificazione dell'adipocita) – Si ha un progressivo accumulo di scorie metaboliche che vengono eliminate in modo sempre più difficoltoso. Inizia a farsi evidente l'aspetto della cute a buccia d'arancia, un piccolo accumulo adiposo e la perdita della cute stessa di parte della sua elasticità.
• III stadio (fibrosi) – Iniziano a comparire la fibrosi del tessuto e anche le prime teleangiectasie. Alla palpazione il tessuto risulta pastoso e si avverte la presenza di piccoli noduli. La cute può risultare fredda e dolente.
• IV stadio (fibrosi avanzata) – In questo stadio la fibrosi dei tessuti inizia a farsi evidente; la palpazione suscita vivo dolore. L'arto inferiore presenta segni e sintomi legati all'insufficienza vascolare.
• V stadio (sclerosi) – In questo stadio, irreversibile, vi è una vera e propria fibrosi con sclerosi dei tessuti.
La didattica
Questo corso, dal titolo "Aspetti Riabilitativi non Invasivi nel Trattamento della PEFS", è composto da una videolezione della durata di un'ora più due dispense da 44 e 25 pagine. Inizialmente vengono approfonditi gli aspetti legati all'apparato tegumentario con derma, ipoderma e collagene, quindi si passa alla PEFS individuando eziologia, fattori predisponenti e trattamenti, infine viene trattata la parte valutativa, quella degli esercizi e quella relativa alla gestione elettromedicale.
Com'è articolato il programma?
Il corso si svolge seguendo questo programma:
• Cenni sull'apparato tegumentario
• Derma, ipoderma e collagene
• Cellulite e PEFS
• Fasi della PEFS
• Metodiche riabilitative non invasive
• Casi clinici
• Otto esercizi specifici
• Valutazione clinica del paziente
• Trattamento con elettromedicali
La responsabile scientifica
Laura Petrini Rossi, fisioterapista, tra il 2016 e il 2019 si specializza in fisioterapia dermato-estetica e funzionale, nel 2019 forte dell'esperienza accumulata fonda il brand Fisiodermica dedicandosi allo studio, allo sviluppo e alla cura delle patologie dell'apparato tegumentario, alla riabilitazione della diastasi dei retti addominali e ai recuperi post chirurgici nel campo della medicina estetica.
Obiettivi
Al termine del corso il discente avrà chiari gli aspetti relativi all'anatomia funzionale e patologica dell'apparato tegumentario, con particolare riferimento alla PEFS, alle sue fasi e al suo trattamento attraverso l'esposizione di casi clinici. Acquisirà inoltre uno schema esaustivo rispetto alla valutazione clinica del paziente, con protocolli di esercizi e trattamenti, ivi inclusi quelli elettromedicali.