Il dolore è un Neurotag del nostro Sistema Nervoso Centrale
Quando abbiamo dolore, diverse cellule nel sistema nervoso centrale diventano attive. Vi sono parti dell'encefalo che si attivano per aiutarci a sentire il corpo o per decidere come muovere il corpo. Quando queste aree si accendono, questa attivazione crea una attività che può essere definita come neurofirma o neurotag. Parti del cervello coinvolte nell'interpretare sensazioni, nella memoria, nelle emozioni e nei movimenti sono deputate ad innescare una risposta dolorosa o un neurotag di dolore. Occorre ricordare fermamente che il dolore non è semplicemente qualcosa che riguarda il danno tessutale, altri fattori possono aiutare ad accendere il neurotag del dolore: questo è il motivo per cui i segnali di dolore spesso non sono sufficienti per creare dolore o perché altre cose come la paura o lo stress possono contribuire al dolore dei pazienti.
Quando il dolore persiste
Se il dolore persiste e si fa cronico, il neurotag si attiva più facilmente, in altri termini diventa sensibilizzato e tende ad associarsi ad altri neurotag per il movimento: i pensieri, le convinzioni e le emozioni. Questo accoppiamento permette al neurotag di essere attivato più facilmente. In aggiunta a questa facilità di attivazione, altre cellule del sistema nervoso centrale o neurotag possono diventare disinibite: significa che si accendono quando non dovrebbero. Questo in termini tecnici viene chiamato smudging (letteralmente "sporcatura"), ciò può condurre ad alcune strane sensazioni che non sempre hanno senso come ad esempio:
• La diffusione del dolore
• Il dolore che si sposta
Un elemento chiave che accade è che altri fattori sono meglio associati con il dolore e questo rende il dolore più facilmente percepito: è quasi come se noi imparassimo ad avere più dolore nonostante il nostro corpo stia guarendo. Durante il corso si parlerà dello smudging e dell'associazione tra il dolore ed aspetti diversi non connessi all'infortunio.
Presentazione del corso ed approccio al dolore
Questo progetto didattico di livello internazionale si propone essenzialmente di riconciliare la biomeccanica con la scienza del dolore: da più di due decenni infatti, il modello biopsicosociale del dolore e delle lesioni è stato ormai accettato come superiore al tradizionale approccio biomedico. Tuttavia, la terapia tradizionale si basa tipicamente su un modello di ragionamento clinico che è prevalentemente basato sulla biomeccanica. Una significativa ricerca nel campo delle neuroscienze del dolore e della biomeccanica appare spesso minare le giustificazioni del ragionamento per molti degli approcci terapeutici e delle tecniche del fisiatra e del fisioterapista. Affrontando sia i punti deboli che i punti di forza dell'approccio biomeccanico, possiamo vedere che il trattamento può essere molto più semplice, congruo con l'approccio delle neuroscienze cognitive e delle migliori pratiche basate sull'evidenza. Questo corso insegna al professionista sanitario come inserire nel programma terapeutico dei pazienti la scienza del dolore in un trattamento tipico che utilizza l'esercizio specifico e correttivo oltre alla terapia manuale. I terapisti apprenderanno un modello terapeutico che semplifica il processo di valutazione ed il trattamento stesso. Gli special topics di questo corso includono l'educazione terapeutica alle neuroscienze, l'educazione al colloquio mirato alla comprensione, la valutazione e la prescrizione degli esercizi, un'introduzione alle tecniche neurodinamiche e alla GMI - Graded Motor Imagery - così come la necessaria riconcettualizzazione di terapia manuale e di esercizio terapeutico che vengono modificati sulla base del sintomo e della modificazione di esso piuttosto che guidati dalla biomeccanica.
Obiettivi
Al termine del corso il partecipante sarà in grado di:
• Migliorare le tecniche di valutazione affinché si sia capaci di dividere il ruolo della biomeccanica da quello delle neuroscienze nel trattamento terapeutico del dolore e delle lesioni
• Apprendere specifiche tecniche di colloquio per affrontare la natura multifattoriale del dolore
• Prescrivere esercizio terapeutico, specifico e correttivo con le informazioni derivate dalla biomeccanica e dalle neuroscienze
• Semplificare le tecniche una volta trovata coerenza col modello di dolore derivato dalle neuroscienze, integrando biomeccanica e terapia manuale
• Avere mezzi immediati per coniugare il modello terapeutico derivato dalle neuroscienze al tradizionale approccio biomedico basato sulla pratica e sull'evidenza
• Avere una nuova fiducia nel lasciarsi alle spalle il modello tradizionale derivato unicamente dalla visione biomeccanica ed imparare a integrare le nuove competenze apprese
• Approcciarsi al paziente centrando il suo accesso alle cure su dispense, illustrazioni ed esercitazioni web based che rafforzano gli insegnamenti e l'approccio stesso del terapista al suo paziente