Fattori psicologici e infortuni
Gli infortuni fanno parte del mondo dello sport e rappresentano un momento critico e delicato per la persona che si trova a viverli. Se per tanto tempo ha prevalso una visione strettamente biomedica sull'evento infortunio, la prospettiva più moderna è di tipo biopsicosociale e riconosce gli infortuni come fenomeni che hanno una connotazione fisica, psichica e sociale. La componente psicologica degli infortuni, però, viene spesso trascurata nella pratica dei professionisti sanitari sportivi, nonostante incida in maniera significativa in diversi processi. Questo dato è preoccupante, soprattutto se si tiene conto che la maggior parte degli atleti infortunati non riesce a recuperare il livello di gioco precedente all'infortunio a causa di fattori psicologici che possono influenzare l'insorgenza degli infortuni e determinare la capacità dell'atleta di affrontare con successo l'infortunio e la riabilitazione (Taylor and Taylor, 1997).
Fattori psicologici nella prevenzione dell'infortunio (o del re-infortunio)
Secondo il modello stress-infortunio di Andersen e Williams e degli sviluppi successivi (Williams & Anderson, 1998; 2007; Williams, Tonyman, & Andersen, 1991; Smith et al., 2000), i fattori psicologici incidono sul rischio di infortunio. Nello specifico, sembrano essere importanti fattori di personalità, aspetti della vita passata e presente dello sportivo, e le sue strategie di coping. I professionisti sanitari che operano nel mondo sportivo, avendo occasione di raccogliere anamnesi e conoscere aspetti significativi della vita dei propri pazienti hanno la possibilità, se opportunamente formati, di intercettare chi è più a rischio anche da questo punto di vista, e intervenire per tempo di conseguenza.
La reazione psicologica all'infortunio e alla riabilitazione
Anche la considerazione delle risposte psicologiche all'infortunio è importante per un professionista sanitario nel mondo dello sport, perché può avere un impatto sul comportamento dell'atleta durante la riabilitazione, sui risultati complessivi della riabilitazione e sul successivo ritorno all'allenamento e alla competizione (De Heredia, Munoz and Artaza, 2004; Weinberg, R. S., & Gould, D., 2015). Diversi modelli hanno cercato di descrivere e spiegare le risposte dell'atleta all'infortunio, da quelli che hanno assimilato questo evento ad un lutto o una perdita, a quelli che si sono concentrati sulla valutazione cognitiva. Conoscere questi modelli consente di intercettare precocemente eventuali ostacoli all'aderenza alla riabilitazione e al ritorno allo sport.
Fattori psicologici e return to play: la paura del re-infortunio
Il tempo della guarigione fisica dei pazienti spesso non coincide con quello mentale. A volte uno sportivo sembra pronto al ritorno in campo dal punto di vista organico, ma non lo è secondo una valutazione psicologica. Uno dei fenomeni riscontrati più frequentemente dai professionisti sanitari che operano nel mondo sportivo è proprio la paura del re-infortunio. È proprio questo timore che, paradossalmente, sembra aumentare il rischio di farsi nuovamente male. Ciò avviene perché l'ansia di re-infortunarsi genera diversi effetti psicofisici: per esempio, aumenta la tensione muscolare, aumenta la distraibilità e impedisce una focalizzazione efficace delle risorse attentive. Questi aspetti a loro volta incidono sulla coordinazione, sulla presa di decisioni, sul tempo di reazione dell'atleta, generando dei rischi concreti (Podlog & Dionigi, 2010; Weinberg & Gould, 2015). Intercettare questi fenomeni e intervenire in ottica multidisciplinare coinvolgendo uno psicologo dello sport, sembra migliorare gli outcome di riabilitazione.
Il ruolo dello psicologo dello sport
Lo psicologo dello sport può essere una figura professionale importante da coinvolgere per diversi professionisti sanitari sportivi. Nello specifico, lo psicologo può essere d'aiuto su tutte le fasi precedentemente citate (Arvinen-Barrow & Walker 2013). Rispetto alla prevenzione, la letteratura suggerisce che gli atleti che sviluppano competenze psicologiche affrontano meglio lo stress, riducendo sia le possibilità di un infortunio e lo stress legato ad esso. Nella fase acuta di reazione all'infortunio, il ruolo dello psicologo è principalmente quello di supportare l'atleta nell'affrontare il dolore e nello sconvolgimento emotivo tipico di questa fase, aiutandolo anche ad avere maggiore chiarezza rispetto a quanto avvenuto, così da evitare valutazioni errate e attivare al meglio le proprie risorse. Nella fase di riabilitazione, uno dei ruoli più importanti è quello di aiutare l'atleta sostenendone ad esempio la motivazione e l'aderenza ai protocolli riabilitativi. Decisivo è il lavoro che si può fare anche sulla velocizzazione di alcuni processi di recupero del gesto motorio grazie a tecniche come l'imagery o visualizzazione. Si lavora poi sulle aspettative e sul senso di efficacia dell'atleta, costruendo progressivamente uno stato di prontezza psicologica insieme a quella fisica. In ultimo, nella fase di ritorno allo sport, risulta importante il suo intervento su fattori come l'autoefficacia e la paura. Si lavora dunque molto sulla percezione di competenza per aiutare l'atleta ad affrontare al meglio le sfide che arrivano anche da questa ultima, decisiva, fase del percorso.
La didattica
Il corso include spiegazioni teoriche approfondite, abbondanza di schemi riassuntivi, classificazioni esemplificative. Dopo un'introduzione sulla psicologia dello sport, viene ampiamente discussa la relazione tra fattori psicologici e infortuni in diversi momenti della vita dello sportivo. Nello specifico, vengono affrontati gli aspetti psicologici che sembrano predisporre a un maggior rischio di infortunio (o re-infortunio) per quanto riguarda una fase di prevenzione; vengono approfonditi gli elementi significativi che incidono sulla reazione psicologica all'infortunio e alla reazione alla riabilitazione, con particolare enfasi sugli aspetti connessi all'aderenza ai programmi proposti dai professionisti sanitari sportivi. In ultimo, viene discusso il ruolo dei fattori psicologici nel return to play, quando dal punto di vista organico l'atleta sembra pronto al rientro in campo. Particolare attenzione viene poi data alla descrizione del ruolo dello psicologo e di come può essere d'aiuto al professionista sanitario in ambito sportivo, facendo cenno dei metodi e delle modalità di lavoro potenzialmente impiegate e dei campanelli d'allarme che possono suggerire un coinvolgimento di questa tipologia di professionisti.
Modalità di svolgimento
Il corso si svolge in diretta online in modalità sincrona in un'aula virtuale con l'organizzazione di PhisioVit, una relatrice che impartisce le lezioni in lingua italiana ed un massimo di cinquecento partecipanti. L'evento può essere seguito da ogni dispositivo. Le lezioni appartenenti al programma sono organizzate secondo il seguente calendario didattico: lunedì 20 novembre dalle 21.00 alle 23.00 in aula plenaria. A seguito dell'iscrizione a questo evento online, si ricevono i link per accedere nei giorni e agli orari prestabiliti alle aule didattiche virtuali.
Cosa si ottiene partecipando a questo corso online
Il partecipante regolarmente iscritto ha diritto a:
• Accesso all'aula plenaria virtuale dove si svolgono i lavori
• Assistenza tecnica pre, durante e post corso
• Chat dedicata alle domande
• Interazione via microfono/webcam con la relatrice
• Registrazione del corso online (*1)
• Dispense appositamente progettate dalla relatrice
• Attestato di partecipazione
• Certificato dei 4,5 Crediti ECM ottenuti al superamento del questionario (*2)
(*1) Entro qualche ora dalla conclusione del corso online, la registrazione dello stesso sarà disponibile in piattaforma didattica sul proprio pannello personale.
(*2) IMPORTANTE: il questionario di apprendimento ECM per normativa Age.Na.S. va completato entro e non oltre tre giorni dalla conclusione di un evento sincrono e quindi, in questo caso, entro giovedì 23 novembre. Sempre nel rispetto della normativa Age.Na.S., i tentativi a disposizione di ogni discente per superare il questionario di apprendimento ed ottenere i 4,5 crediti ECM previsti sono un massimo di cinque.
Obiettivi
Al termine dell'intero percorso formativo il partecipante sarà in grado di:
• Padroneggiare le conoscenze acquisite relative ai fattori psicologici nell’ambito dell'infortunio
• Riconoscere campanelli d'allarme psicologici utili nella propria pratica professionale, sia nelle fasi di prevenzione degli infortuni, sia in quelle di intervento (riabilitazione)
• Informare ed educare i pazienti sulle componenti psicologiche da monitorare rispetto alle proprie esperienze d'infortunio
• Riconoscere e attivare l'intervento dello psicologo dello sport in caso di necessità
• Fornire informazioni utili ai pazienti per incidere ulteriormente sugli outcome terapeutici